20) Inserisco anche qui un testo che ho appena collocato nel blog di Beppe Grillo, in calce ad ad un articolo (di ben altro livello che non Luisa) di Moni Ovadia. Rientra nel nostro discorso perché Luisa Pace si qualifica come esperta di politica estera ed è fan giornalistica di Israele. Servirà qui per l’ulteriore discussione.
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Questi commenti sono così numerosi che temo ognuno di essi cada nell’irrilevanza. Questo è il secondo che scrivo e forse anche l’ultimo. Mi auguro che lo legga anche Ovadia e che tragga le conclusioni che non ho lo spazio per illustrare. Riporto in toto una tabella che prendo dal catalogo della mostra alla Brunei Gallery di Londra: “Britain in Palestine. The Story of British Rule in Palestine 1917-48 (by Karl Sabbagh). Tabella: Population groups in Palestine, 1860 to 1915. – Nel 1860-61 vi erano in Palestina 325.000 musulmani, 31.000 cristiani, che insieme fanno 356.000 arabi, a cui si aggiungono 13.000 ebrei AUTOCTONI pari al 3,5% della popolazione complessiva di 369.000 abitanti della Palestina negli anni 1860-61. La tabella riporta i dati successivi per gli anni: 1882-83; 1895-96; 1905-6; 1914-15. Per stare nello spazio salto i dati intermedi e riporto solo quelli del 1914-15, che sono di 602.337 musulmani, 81.012 cristiani, che insieme fanno 683.349 arabi palestinesi, a fronte di un numero di 38.349 ebrei, parte autoctoni e parte immigrati sotto il governo ottomano, pari al 5.4 % della popolazione complessiva di 722.103 abitanti della Palestina negli anni 1914-15. Sotto il mandato britannico sarà favorita al massimo l’immigrazione ebraica, al punto da provocare la rivolta araba del 1936-39. L’obiettivo del sionismo è sempre stato quello di divenire maggioranza in Palestina. Questo obiettivo sarà però raggiunto solo con la grande pulizia etnica del 1948, che espelle 750.000 palestinesi e distrugge metà dei loro villaggi: di uno di essi si è occupato Grillo in un video You Tube, che ha scatenato una campagna di diffamazione contro di lui… Salto e salto. Ma a questo punto, quando si sente dire “diritto di Israele alla sua esistenza”, che vuol dire? Che si deve riconoscere il suo diritto alla “pulizia etnica”, equivalente al “genocidio” della popolazione palestinese che risulta dalla tabella data?
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Di: Antonio Caracciolo
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